lunedì 10 dicembre 2012

Ile Sainte Marie

Ile Sainte Marie è un’isola lunga e stretta (quaranta km per appena cinque) situata a breve distanza dalla costa orientale del Madagascar. E’ il tipico paradiso tropicale dell’Oceano Indiano, con spiagge coralline e acque cristalline. Non è un’isola molto conosciuta,essendo  oscurata dalla fama di altre località colonizzate dai villaggi turistici come Nosy Be. Questo è il motivo per cui Ile Saint Marie rimane un luogo genuino e dove è ancora possibile stabilire una relazione autentica con la popolazione locale. Insieme alla sorella minore meridionale, Ile Aux Nattes, presenta altri motivi di interesse che arricchiscono questa esperienza di viaggio rendendola molto più che una semplice vacanza di mare.

Se oggi Ile Sainte Marie è internazionalmente conosciuta solo come meta vacanziera, nel XVII e XVIII secolo veniva identificata in maniera decisamente meno frivola. Ile Sainte Marie era conosciuta da tutti come l’isola dei pirati. Pirati veri, non personaggi di romanzi di appendice.
Pirati con volti e nomi. Il Capitano William Kidd, “Billy una mano” Condon, Robert Culliford, Olivier “La Buse” Levasseur, Thomas Tew…, sono solo alcuni dei celebri pirati che hanno abitato quest’isola e solcato questi mari. La sua posizione geografica l’hanno resa nei secoli la base ideale dove nascondersi e da cui partire all’assalto dei bastimenti commerciali provenienti dall’India, dalla penisola arabica e dall’Europa. I pirati si erano trovati talmente a proprio agio su Ile Saint Marie da sognare la nascita di una Repubblica Pirata con il nome di “Libertalia”. Sull’isola si può visitare il cimitero di alcuni membri delle ciurme pirata, le cui tombe recano singolari epitaffi e lapidi con teschi ed ossa incrociate. 
Fino a pochi anni fa tutto questo sembrava frutto della fantasia degli isolani ed un astuto espediente per attirare turisti. Nel 2011 il noto scopritore di relitti di navi pirata Barry Clifford, attirato da una serie di foto satellitari che evidenziavano quelle che secondo lui potevano essere cumuli di pietre di zavorra depositate sul fondo del mare adiacente ad Ile Saint Marie, ha intrapreso una spedizione di ricerca insieme ad una equipe di esperti di varie discipline per verificare la sua ipotesi. Nel corso dei quindici giorni concessi dal governo malgascio il gruppo di ricercatori ha rinvenuto i relitti di ben tre galeoni pirata insieme alle prove della natura di questi vascelli come cannoni, monete d’oro, ceramiche cinesi di grande valore, fiches da gioco, ecc. Inoltre sull’isola le squadre di geologi hanno rilevato la presenza di tunnel e fortificazioni che dovevano appartenere ad una roccaforte eretta a protezione dell’insediamento pirata. Nel romanzo "Il ritorno del pirata" James Nelson racconta le gesta di alcuni pirati, ambientando la vicenda proprio a l'Ile St Marie.
Una delle principali attrazioni di Ile Saint Marie sono le balene, o più precisamente le megattere. Le megattere compiono lunghissime migrazioni dai luoghi dove trovano il loro nutrimento, i minuscoli crostacei che compongono il krill, a quelli dove si svolge il loro rituale riproduttivo. Questi cetacei “dalle grandi ali” (la traduzione dal greco di megattera, con riferimento alle lunghe pinne pettorali) infatti ogni anno intraprendono il lungo viaggio che li porta dalle regioni antartiche fino alle calde acque tropicali, che in inverno (da Luglio a Settembre) rappresentano il luogo ideale per gli accoppiamenti e i parti. 
In questi mesi gli adulti non possono alimentarsi, mancando la loro fonte di cibo primaria, e le femmine, impegnate nell’allattamento, perdono gran parte del loro peso. Le megattere sono famose per due aspetti. Il primo è il complesso e articolato canto prodotto dai maschi, che ancora oggi è oggetto di studi. Il secondo sono le incredibili evoluzioni che questi animali di trenta tonnellate eseguono fuori dall’acqua, fino addirittura a saltare fuori dalla superficie per tutta la lunghezza del loro corpo. Uno dei luoghi privilegiati per osservare questi animali è il canale di mare tra Ile Saint Marie e la costa orientale del Madagascar, le cui acque calme e calde sono il luogo ideale per la nascita delle giovani megattere e per i loro accoppiamenti. 
Le lunghe spiagge deserte, un mare trasparente pullulante di vita, foreste che ospitano la fauna straordinaria  del Madagascar come camaleonti e lemuri ed una popolazione accogliente e cordiale sono gli ingredienti per rendere magica la permanenza sull’isola che in passato ha minacciato tutto l’Oceano Indiano e che tuttora rimane il rifugio sicuro per i grandi cetacei.

ML

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